Allo stato attuale le applicazioni di Intelligenza Artificiale e Robotica sono già in grado di imparare autonomamente, seguendo un processo neurale che ricorda un po’ quello della mente umana.
Il miracolo dell’evoluzione umana, infatti, sta nel fatto che noi, istintivamente, applichiamo un processo per tentativi ed errori che ci porta a perfezionare i nostri gesti quotidiani fino a portarli ad un livello di coordinazione neuromuscolare notevolissimo (immaginiamo ad esempio un musicista jazz che improvvisa).
Un robot (software o hardware) ben congegnato ha un livello di “intelligenza” pari circa a quello di un bambino di 2/3 anni, che non è certo cosa da poco, ma che è ancora ben lontano da quello che vediamo nei film di fantascienza.
Ciononostante, osservare un robot imparare parti di processi così complessi in completa autonomia, fa davvero pensare a come sarà il nostro mondo in un futuro non molto lontano.
Se da una parte il genere umano ha ormai completato la sua evoluzione, la tecnologia è in piena espansione. Sensori sempre più sensibili, processori più veloci, nuovi materiali e molto altro ancora, contribuiranno in maniera fondamentale allo sviluppo macchine sempre più in grado di imitare, ed aiutare, l’uomo in molte delle sue attività.
Per darvi un’idea del livello di destrezza raggiunto dagli attuali robots, ecco il link ad una pagina di video dell’Università di Tokyo: http://www.k2.t.u-tokyo.ac.jp/movies/index-e.html
by INFINITY
(Nella foto: RAPHaEL – Robotic Air-Powered Hand with Elastic Ligaments by Virgina Tech)