In queste settimane molti utenti della rete avranno sentito parlare del passaggio da un sistema di indirizzamento IPv4 a uno IPv6 per i siti internet. Ma cosa significa? Qual’è la differenza tra IPv4 e IPv6?
Innanzitutto: cos’è un indirizzo IP?
Senza andare troppo nel dettaglio, l’indirizzo IP è l’identificazione fisica di una macchina presente in rete.
Tutti i siti internet hanno un loro indirizzo ip nella forma classica (IPv4) xxx.xxx.xxx.xxx, cioè quattro blocchi di 3 cifre ciascuno. Sugli hosting condivisi più siti condividono lo stesso indirizzo IP.
Anche il vostro computer ottiene un indirizzo IP dal vostro provider quando vi collegate ad internet, un indirizzo solitamente dinamico, che viene quindi assegnato più volte a utenti molteplici (mai a due o più nello stesso momento) in modo da identificare univocamente il computer all’interno del web.
IPv4, cosa vuol dire?
Come già detto l’indirizzo IPv4 è formato da 4 blocchi di 3 cifre. Ciascun blocco assume valori decimali che vanno da 0 a 255 (quindi 256 valori), 256 è uguale a 28.
Le totali combinazioni possibili sono quindi date dal prodotto del massimo numero di indirizzi univoci che ciascun blocco può contenere, quindi 28*28*28*28 = 232, si puo dire che tecnicamente l’IPv4 utilizza 32 bit per gli indirizzamenti.
Questa cifra è pari a circa 4.3*109 = 4,300,000,000. Questo numero di identificatori univoci inizia a stare stretto vista la crescita esponenziale dei dispositivi che accedono ad internet.
E IPv6?
Per ovviare al problema si è quindi creato un nuovo protocollo chiamato IPv6, questo protocollo utilizza 128 bit, quindi in pratica non si hanno più 232 indirizzi ma 2128, che corrisponde a circa 3.4*1038 indirizzi utili (provate a scrivere 34 seguito da 37 zeri per avere un’idea della proporzione!) e permette così di gestire un numero molto più grande di indiizzi univoci.
Come si presenta un indirizzo IPv6?
Come 8 blocchi di 4 cifre esadecimali ciascuno, separati dai due punti, ad esempio:
3ffe:1900:4545:0003:200:f8ff:fe21:67cf è un indirizzo IPv6 valido.
Cosa cambia per gli utenti?
Poco o niente. La transizione da IPv4 a IPv6 è praticamente trasparente per la maggioranza degli utenti (è già iniziata!). Solo chi possiede apparecchi piuttosto antiquati potrebbe essere costretto a dover scaricare del software aggiuntivo che permetta la conversione degli indirizzi. Ma, tenendo conto della breve vita media della tecnologia al giorno d’oggi, non ci saranno scene drammatiche in puro stile “millennium bug”.
by INFINITY